Una casa ben illuminata è il sogno di tutte le persone che vivono in ambienti bui e angusti, in cui la luce naturale fatica ad entrare a causa di finestre troppo piccole e mal posizionate, una scorretta esposizione a Nord della zona giorno oppure della presenza di corridoi, taverne e bagni ciechi.
Una soluzione ideale per illuminare gli ambienti bui sono le lingue di luce, ovvero una tipologia di finestre lunghe e strette funzionali e di design, pensata per case e uffici con facciate moderne. Vediamo di cosa si tratta.
Luce naturale in casa e ufficio: cosa dicono gli architetti
Da sempre il comfort visivo è un fattore di ricerca per gli architetti di ieri e di oggi, sia per quanto riguarda gli ambienti residenziali sia per gli uffici. La luce infatti, ci permette di avere visione dello spazio mentre l’ombra rende gli ambienti ridotti, restituendoci una sensazione di malessere, al limite della claustrofobia.
La luce in architettura è quindi un fattore importantissimo, poiché definisce gli ambienti e conferisce allo spazio cromature specifiche per ogni evenienza. In particolare, trasferisce alle persone una sensazione di comfort e benessere fisico, ma anche psicologico. Questo è il principale obiettivo a cui l’architettura e il design degli interni intende raggiungere.
In generale, esistono diverse fonti di illuminazione:
- Luce architettonica.
- Naturale o solare.
- Luce riflessa.
La luce architettonica è la luce artificiale che viene distribuita negli ambienti, creando dei punti luce strategici.
Al contrario, la luce naturale o solare oltre ad avere un impatto sulla percezione degli ambienti, come abbiamo visto, permette di risparmiare energia elettrica. Ciò perché l’illuminazione deriva direttamente dalla volta celeste, che viene trasmessa nell’abitazione grazie alle diverse tipologie di finestre presenti in casa o in ufficio.
L’architetto Le Carbousier aveva ben compreso quanto fosse importante illuminare gli ambienti e fu proprio lui a teorizzare una tipologia di finestra ampia quanto un’intera parete, ideale per fare entrare quanta più luce naturale nelle case. La definì fenêtre en longueur o finestra a nastro, perché proprio come un nastro percorre l’intera parete in orizzontale. Si tratta di una finestra lunga e stretta, diversa dalle lingue di luce perché posizionata orizzontalmente, ma il principio non cambia.
Diverso è il caso della luce riflessa. Ovvero, l’illuminazione che entra da una finestra o da un lucernaio e rimbalza più volte nell’ambiente grazie alla sua riflessione su pavimenti, specchi o vetrate. Ma che succede quando la luce proprio non ne vuole sapere di entrare in casa?
Finestre lunghe e strette per illuminare ambienti bui
Per sopperire al problema della scarsa illuminazione, gli architetti più ingegnosi hanno optato per i lucernai ovvero, aperture realizzate sul soffitto, per rendere più vivibili ambienti come mansarde e sottotetti. Infatti, proprio in questi ambienti, dove le pareti sono basse e gli spazi più ristretti, è necessario far entrare in gioco la luce in modo tale che gli ambienti risultino più ampi e vivibili.
In un buon progetto di illuminotecnica gli architetti devono aprire degli spazi sul tetto, per far posto ai lucernai ma ci sono anche ambienti in cui non si può fare questa modifica strutturale e in questi casi è bene ricorrere alle lingue di luce. Queste finestre lunghe e strette si sviluppano verticalmente su tutta la parete e si adattano quindi alle altezze standard delle camere, ai corridoi, alle taverne e alle rampe di scale cieche.
Gli altri vantaggi delle finestre lunghe e strette
Le lingue di luce sono una tipologia di finestra fissa cioè senza apertura. Oltre a illuminare gli ambienti bui, garantiscono la sicurezza degli ambienti, soprattutto in condomini e grattacieli. La finestra fissa, infatti, impedisce di sporgersi e quindi previene la caduta dall’alto.
Un altro grande vantaggio delle finestre lunghe e strette è la capacità di riscaldare ambienti molto freddi perché esposti a Nord, gli ambienti troppo grandi come un open space, oppure le abitazioni prive di cappotto e con pareti non coibentate.
In questi casi, il calore si disperde più velocemente, i riscaldamenti dovranno rimanere in funzione più a lungo e questo causerà un inutile spreco di denaro ed energia.
Durante la fase di progettazione e posa in opera serramenti, è quindi importante scegliere il tipo di serramento a seconda dell’esposizione dell’edificio ma anche posizionarlo correttamente nel vano della finestra. Naturalmente, se la luce non illumina gli ambienti, perché l’edificio è esposto male oppure perché la zona geografica è meno soleggiata, allora sarà necessario montare il serramento a filo esterno così da far entrare quanta più luce possibile.
Lo stesso ragionamento vale anche per le finestre lunghe e strette. Ovvero, è auspicabile installare le lingue di luce all’interno del vano, così da sfruttare la muratura e schermare dall’eccessivo irraggiamento. Viceversa, per aumentare la luminosità si monterà il serramento fisso all’esterno.
In questo modo gli ambienti saranno ben illuminati, anche in condizioni di luce ridotta.