La classificazione delle zone climatiche italiane è stata introdotta per la prima volta dal D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412. Si tratta del regolamento volto a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, attraverso la definizione di sei zone climatiche per la certificazione energetica.
L’obiettivo è quello di ridurre il consumo di energia impiegata per il riscaldamento degli edifici, con il fine di limitare le emissioni di gas serra. Pertanto, sono state individuate sei zone climatiche dalla A alla F. Ad ognuna di esse è assegnato un valore espresso in gradi giorno, nelle modalità indicate nell’Allegato A del DPR 412/93.
Conoscere le zone climatiche delle regioni italiane è utile per monitorare i consumi durante la stagione invernale ma anche per valutare l’efficienza energetica della nostra casa. Come sappiamo, infatti, questo valore è dato da diverse variabili, tra cui anche la scelta degli infissi giusti. Vediamo quindi quali sono le sei zone climatiche italiane, quali i parametri da rispettare per l’utilizzo dei riscaldamenti e quali le indicazioni utili per scegliere infissi preformanti, dal punto di vista del riscaldamento domestico e del risparmio in bolletta!
Cartina climatica Italia
Ogni Comune italiano appartiene ad una determinata fascia climatica, con la quale gli utenti stabiliscono quante ore tenere acceso il riscaldamento e la durata di accensione consentita in base al periodo dell’anno.
Nella mappa che segue possiamo osservare l’Italia suddivisa in sei zone climatiche. Appartengono alla zona A, cioè quella che necessita di un minor consumo energetico per il riscaldamento, i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
La zona climatica di Roma invece, è di tipo D, con un numero di gradi giorno di 1415. Per tutti i Comuni appartenenti alla fascia D, il numero di ore giornaliere durante le quali tenere i riscaldamenti accesi è di 12 ore.
La maggior parte dei Comuni italiani appartiene alla fascia climatica E. Per questi comuni, cioè, le abitazioni vengono riscaldate per un totale di 10 ore giornaliere.
Entriamo ora nel dettaglio delle zone climatiche e delle caratteristiche di ciascuna.
Zone climatiche Italia: quali sono?
Con l’arrivo della stagione invernale ci preoccupiamo di tenere la nostra abitazione sufficientemente riscaldata. Lo facciamo attraverso degli impianti termici, grazie ai quali climatizziamo gli ambienti. Esistono, poi, impianti termici che producono acqua calda, che sono presi altresì in considerazione dal DPR 412/93, al di fuori di stufe, caminetti, scaldacqua unifamiliari e radiatori individuali. Il valore massimo della temperatura ambientale individuato dallo stesso decreto è di 20°C, con una tolleranza di 2 °C per tutti gli edifici, eccetto quelli destinati alle attività industriali o artigianali.
Pertanto, insieme alle zone climatiche esiste anche la classificazione generale degli edifici. Soffermiamoci, però, sulle zone climatiche divise per fasce, come specificato nella successiva tabella.
Fasce climatiche Italia
Zona climatica | Numero di gradi giorno |
Zona A | Non superiore a 600 |
Zona B | Maggiore di 600 e minore o uguale a 900 |
Zona C | Maggiore di 900 e minore o uguale a 1400 |
Zona D | Maggiore di 1400 e minore o uguale a 2100 |
Zona E | Maggiore di 2100 e minore o uguale a 3000 |
Zona F | Maggiore di 3000 |
Nell’Allegato A dello stesso decreto sono riportati tutti i Comuni italiani, la loro fascia climatica di appartenenza e l’altitudine rispetto al mare.
Un comune situato nella fascia A ha un minor numero di gradi giorno, vale a dire che necessita di minori consumi, poiché la temperatura media si avvicina ai 20 °C. Al contrario, tutti quei Comuni che si trovano nella fascia F necessitano di un maggiore dispendio di energia per tenere la temperatura costantemente intorno ai 20 °C.
Come già accennato con il caso di Roma, la classificazione tiene conto di un valore: i gradi giorno. Si tratta di un’unità di misura prodotta mediante un determinato calcolo. Ma che cosa sono i gradi giorno?
Definizione gradi giorno
L’art. 1 del D.P.R. 412/93 indica la seguente definizione:
[…] la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente, convenzionalmente fissata a 20 °C, e la temperatura media esterna giornaliera; l’unità di misura utilizzata è il grado-giorno (GG).
Tradotto in termini meno burocratici significa che la misura del grado giorno (GG) di una determinata località è ottenuta sommando tutte le differenze tra la temperatura ottimale di riscaldamento (20 °C) con la temperatura media esterna giornaliera.
La norma UNI EN ISO 15927-6:2008 disciplina definizione e calcolo dei gradi giorno, per stimare di quanta energia necessita un edificio per il riscaldamento. La formula matematica del calcolo è la seguente:
dove “n” è il numero di giorni stabiliti convenzionalmente per il periodo di riscaldamento. Ad esempio, per Roma la durata convenzionale di riscaldamento inizia il 1° novembre e termina il 15 aprile.
Zone climatiche per riscaldamento
Vediamo quindi qual è il periodo di riscaldamento per ciascuna fascia climatica, cioè quando di accendono e spengono i riscaldamenti nelle zone dalla A alla F, e per quante ore al giorno è necessario utilizzarli per raggiungere la temperatura ottimale.
Fascia climatica | Ore giornaliere | Periodo | N comuni |
A | 6 | 1/12 – 15/03 | 6 |
B | 8 | 1/12 – 31/03 | 1046 |
C | 10 | 15/11 – 31/03 | 4209 |
D | 12 | 1/11 – 15/04 | 1551 |
E | 14 | 15/10 – 15/04 | 984 |
F | Nessuna limitazione | 158 |
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_climatica_dei_comuni_italiani
Zone climatiche trasmittanza
A questo punto, ciascuno di noi saprà in quale zona climatica si trova la propria casa. Molto bene, ora è tempo di capire come scegliere gli infissi giusti per rispettare i parametri descritti dalle tabelle.
Sulla scia delle zone climatiche anche per gli infissi abbiamo determinati valori da rispettare. In questo caso, però, l’indice da prendere in considerazioneè la trasmittanza termica, ovvero quanto un infisso trasmette e cede calore.
Inoltre, non dimentichiamo i valori di trasmittanza vetro e dei profilati associati alle zone climatiche. Se rispettati, è possibile ottenere la detrazione fiscale al 50%, così come previsto dall’Ecobonus.
Valori trasmittanza termica per zone climatiche
Ecco quindi un’utile tabella in cui vengono riportati i valori di trasmittanza da rispettare per ottenere il bonus per la riqualificazione energetica degli edifici al 50%.
Zona climatica | Trasmittanza U serramenti per la riqualificazione energetica |
A | 3,7 W/m2K |
B | 2,4 W/m2K |
C | 2,1 W/m2K |
D | 2,0 W/m2K |
E | 1,8 W/m2K |
F | 1,6 W/m2K |
Fonte: http://www.ingegneri.info/news/edilizia/la-legge-di-bilancio-2018-e-il-dilemma-dei-serramenti/
A questo punto siete pronti per fare una richiesta specifica al vostro serramentista di fiducia!